Quando finisco di leggere un libro aspetto sempre qualche giorno prima di scriverne una recensione, ma in questo caso non ho potuto. Ho appena chiuso l’ultima pagina di Sorelle spaiate, scritto da Lucia Esposito, con le lacrime agli occhi. Sì, perché questa storia è così potente che ti sferra un pugno dritto nello stomaco e ti lascia senza fiato.
L’esordio, nudo e crudo, della giornalista Esposito
Pubblicato da Giunti Editore a giugno 2024, Sorelle spaiate è il primo romanzo di Lucia Esposito, una giornalista che nel 1998 si imbatte nella storia di Ershela, una prostituta albanese salvata dalla strada da un sacerdote. Ha l’onore di intervistarla, di intrappolare le sue parole rivolte alla sorella Alina, della quale non ha più notizie. Teme che possa fare la sua stessa fine, innamorarsi di un uomo che poi si rivelerà il suo aguzzino. Così Lucia custodisce quell’intervista poi la vita fa il suo corso, fino a quando, tra i fatti di cronaca, le balza all’occhio l’omicidio di una prostituta incinta.
Una storia che chiede di essere raccontata
È lei, Lucia non ha dubbi e quando riceve dalla coinquilina di Ershela un mazzo di lettere destinate alla sorella Alina, le consegna subito alla polizia. Ma questa storia è lì a chiedere di essere raccontata, a supplicare un “piccolo” lieto fine e allora ecco che nasce Sorelle spaiate. Una storia vera sì, ma anche un romanzo che racchiude l’essenza dell’amore fraterno. Legami indissolubili che, nonostante le distanze, sopravvivono alla tempesta. Un testo raccontato con un doppio POV, quello di Ershela che scrive alla sorella lontana e quello di Viola, giornalista napoletana trasferitasi a Milano per lavoro.
Le vite di queste due donne si intrecciano e si incontrano un’unica volta, nella quale scoprono di avere molte cose in comune, in primis il legame con una sorella. Nel caso di Viola, sua sorella Chiara l’ha sempre sottovalutata, mai una parola di conforto o di stima e da quando ha lasciato Napoli, la mancanza si fa sentire, sempre più forte. Ma Ershela, con semplicità, le da il consiglio migliore e la sprona a parlare. Rivelare i sentimenti nascosti, chissà che le cose non prendano una piega diversa.
Un romanzo di denuncia che lascia il segno
Un romanzo toccante, narrato con uno stile semplice e scorrevole, che ci porta a misurarci con gli altri e con noi stessi, e al contempo una storia di denuncia che racconta le atrocità subite dalle giovani dell’est. Un esordio, quello di Lucia Esposito, delicato ma incisivo, capace di scuotere chi legge e di lasciare il segno.